Idee, pensieri e impressioni pre-esperienza. Il gruppo di volontari in partenza per Miguel Couto si racconta

by

E così ci siamo quasi: manca un giorno e domani partiremo! Non riesco ancora bene a realizzare la cosa.. è da così tanto tempo che aspetto questo momento (2 anni!) che ora non mi sembra quasi reale. Ammetto che un po’ di ansia c’è: un mese via, in un posto totalmente nuovo, insieme a persone con cui mi trovo benissimo ma con le quali non ho mai convissuto per più di tre giorni… sarò capace? Saprò stare con i bambini? Saprò “essere all’altezza” delle situazioni? E soprattutto, sarò capace di assorbire ogni luogo, sguardo, situazione, suono, e tornare a casa più consapevole, con un nuovo sguardo sulle persone e sulla vita in generale? Chissà. Intanto mi butto, con la grande voglia di affrontare queste esperienza!
Buon viaggio, Martina!

Martina Osenda

 

Ho paura, non vedo l’ora, sono agitata, felice, confusa, elettrizzata piena di emozioni anche contraddittorie che non saprei bene come definire.  Mi aspetto tanto, non so cosa ma so che sarà tanto. Lo ammetto, sono spaventata da ciò che mi aspetta, da questo viaggio che è sempre stato lontano e ora è spaventosamente vicino. Sono pronta? Non lo so ma voglio partire, conoscere, aprirmi, vedere i miei compagni di viaggio, che ormai sono amici fidati, conoscere gente nuova, ridere, ballare, cantare.

Sara Govone

 

DSCF1838

 

Mancano pochi giorni, e si parte.
Si parte verso quella che per me sarà l’esperienza che confermerà o meno il progetto che sento di avere per il mio futuro.
Mille emozioni circolano nel corpo, un piede è già sull’aereo e il cuore pulsa all’impazzata impaziente di donare quello che ha, quello che può.
È difficile spiegare come ci si sente, è difficile sentire dentro questa “chiamata” verso questo progetto, poiché è un dono, un dono così grande difficile da gestire, ma infinitamente bello.
Immensa è la curiosità, di vedere, sentire i profumi di quei posti, vedere gli occhi di quella realtà così diversa da quella di cui ogni giorno noi possiamo godere, e spesso non apprezziamo fino in fondo.
Questa esperienza per me è un bisogno, donare tutto l’amore che ho dentro il cuore non è per orgoglio ma un grande immenso bisogno. E con Casa Do Menor e la formazione, sono riuscita a focalizzare il mio posto nel mondo, ora si lavora per concretizzarlo.
Il mix di emozioni è forte, e si, voglio vivere la gioia!

Giulia Dutto

Lascia un commento